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L'ISOLA NON TROVATA - L'ISOLA NON TROVATA
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...ma bella più di tutte l' isola non trovata,
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quella che il Re di Spagna s' ebbe da suo cugino,
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il Re di Portogallo, con firma suggellata
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e "bulla" del pontefice in Gotico-Latino...
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Il Re di Spagna fece vela cercando l' isola incantata,
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però quell' isola non c'era e mai nessuno l'ha trovata:
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svanì di prua dalla galea come un' idea,
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come una splendida utopia, è andata via e non tornerà mai più...
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Le antiche carte dei corsari portano un segno misterioso
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e ne parlan piano i marinai con un timor superstizioso:
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nessuno sa se c'è davvero od è un pensiero,
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se, a volte, il vento ne ha il profumo è come il fumo che non prendi mai!
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L'ORIZZONTE DI K.D. - L'ISOLA NON TROVATA
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K.D. si svegliò quel mattino e guardò le cose accanto a lei,
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gli occhi ancor velati dalle briciole dei sogni
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mentre il sonno scompariva accanto a lei lentamente,
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il sonno scompariva accanto a lei...
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K.D. si affacciò alla finestra, vide il mondo solito ad di là:
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svaniva il suo orizzonte sulla ruggine del ponte
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dove il fiume scompariva e la città finiva,
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dove il fiume scompariva...
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K.D. non seppe mai dire che sensazione la prese,
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sentì il suo corpo svanire, le braccia eran ali rapprese.
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Pianse qualcuno lontano che forse non conosceva
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ed il suo pianto pian piano quell'orizzonte scioglieva...
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Ma poi sorrise sorpresa di quella stupida ebbrezza,
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il suo orizzonte tornato reale
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le dava la solita sua sicurezza,
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solita sua sicurezza...
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Quando anche noi qualche volta ci sentiam tristi per niente
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forse c'è K.D. che piange lontana,
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fantasma che è in noi e ci accompagna per sempre,
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che ci accompagna per sempre,
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che ci accompagna per sempre!
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LA COLLINA - L'ISOLA NON TROVATA
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Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
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Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
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Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
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o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
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Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
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Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
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Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
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poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
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Venerdì Santo, prima di sera, c'era l'odore di primavera;
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Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto;
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Venerdì Santo, piene d'incenso sono le vecchie strade del centro
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o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera.
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Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
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Venerdì Santo, anche l'amore sembra languore di penitenza
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Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia,
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poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo...
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IL FRATE - L'ISOLA NON TROVATA
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Lo chiamavano "il frate", il nome di tutta una vita,
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segno di una fede perduta, di una vocazione finita.
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Lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza,
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mentre la malizia dei bimbi rideva della sua saggezza...
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Dopo un bicchiere di vino, con frasi un po' ironiche e amare,
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parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer.
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E parlava, parlava, con me che lo stavo a sentire
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mentre la sera d'estate non voleva morire...
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Viveva di tutto e di niente, di vino che muove i ricordi,
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di carità della gente, di dei e filosofi sordi...
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Chiacchiere d' un ubriaco con salti di tempo e di spazio,
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storie di sbornie e di amori che non capivano Orazio...
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E quelle sere d' estate sapevan di vino e di scienza,
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con me che lo stavo a sentire con colta benevolenza.
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Ma non ho ancora capito mentre lo stavo a ascoltare
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chi fosse a prendere in giro, chi dei due fosse a imparare...
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Ma non ho ancora capito, fra risa per donne e per Dio,
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se fosse lui il disperato o il disperato son io...
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Ma non ho ancora capito con la mia cultura fasulla
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chi avesse capito la vita chi non capisse ancor nulla...
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UN'ALTRO GIORNO E' ANDATO - L'ISOLA NON TROVATA
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E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
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quanto tempo è ormai passato e passerà?
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Le orchestre di motori ne accompagnano i sospiri:
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l' oggi dove è andato l' ieri se ne andrà.
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Se guardi nelle tasche della sera
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ritrovi le ore che conosci già,
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ma il riso dei minuti cambia in pianto ormai
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e il tempo andato non ritroverai...
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Giornate senza senso, come un mare senza vento,
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come perle di collane di tristezza...
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Le porte dell'estate dall' inverno son bagnate:
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fugge un cane come la tua giovinezza.
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Negli angoli di casa cerchi il mondo,
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nei libri e nei poeti cerchi te,
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ma il tuo poeta muore e l' alba non vedrà
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e dove corra il tempo chi lo sa?
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Nel sole dei cortili i tuoi fantasmi giovanili
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corron dietro a delle Silvie beffeggianti,
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si è spenta la fontana, si è ossidata la campana:
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perchè adesso ridi al gioco degli amanti?
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Sei pronto per gettarti sulle strade,
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l' inutile bagaglio hai dentro in te,
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ma temi il sole e l' acqua prima o poi cadrà
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e il tempo andato non ritornerà...
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Professionisti acuti, fra i sorrisi ed i saluti,
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ironizzano i tuoi dubbi sulla vita,
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le madri dei tuoi amori sognan trepide dottori,
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ti rinfacciano una crisi non chiarita:
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la sfera di cristallo si è offuscata
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e l' aquilone tuo non vola più,
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nemmeno il dubbio resta nei pensieri tuoi
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e il tempo passa e fermalo se puoi...
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Se i giorni ti han chiamato tu hai risposto da svogliato,
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il sorriso degli specchi è già finito,
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nei vicoli e sui muri quel buffone che tu eri
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è rimasto solo a pianger divertito.
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Nel seme al vento afferri la fortuna,
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al rosso saggio chiedi i tuoi perchè,
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vorresti alzarti in cielo a urlare chi sei tu,
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ma il tempo passa e non ritorna più...
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E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
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quanto tempo è ormai passato e passerà!
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Tu canti nella strada frasi a cui nessuno bada,
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il domani come tutto se ne andrà:
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ti guardi nelle mani e stringi il vuoto,
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se guardi nelle tasche troverai
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gli spiccioli che ieri non avevi, ma
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il tempo andato non ritornerà,
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il tempo andato non ritornerà,
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il tempo andato non ritornerà...
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CANZONE DI NOTTE - L'ISOLA NON TROVATA
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Ore confuse nella notte, la malinconia non è uno stato d' animo,
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le vite altrui si sono rotte e sembra non esista più il tuo prossimo.
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Ti vesti un poco di silenzio, hai la dolce illusione di esser solo,
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son macchine che passano od è il vento, o sono i tuoi pensieri alzati in volo.
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I tuoi pensieri un po' ubriachi, danzando per le strade si allontanano,
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ti son sfuggiti dalla mano e il giorno sembra ormai così lontano
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e il giorno sembra ormai così lontano...
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Mattino o notte, hai perso il tempo, la malinconia ti sembra di toccarla,
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ma forse è l'ora dell' avvento e chiami l' ironia per aiutarla.
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E forse c'è qualcuno che ora muore, e forse c'è qualcuno che ora nasce,
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qualcuno compie un crimine d' onore, passeggiano sui viali le bagasce.
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Bagasce sono i tuoi ricordi che fra canzoni e vino ti disturbano,
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che ti molestano pian piano e il giorno sembra ormai così lontano,
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e il giorno sembra ormai così lontano....
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Mattino o notte, cosa importa? I giorni sono nuvole distratte.
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Suonerò l'ora alla tua porta e l' orologio è il sangue tuo che batte.
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Quando verrà il tempo di partire l' ora avrà il medesimo colore:
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sembra sempre un poco di morire nel momento eroico dell'amore...
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Se ridi o piangi è sempre uguale, le cose nel ricordo poi si sfumano,
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il sacro si unirà al profano e il giorno sembra ormai così lontano
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e il giorno sembra ormai così lontano....
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Mattino o notte, dentro e fuori, sei certo o cerchi la consolazione?
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Son bianco e nero sol colori, o facce ambigue della tua prigione?
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Cerchi sempre ciò che ti è lontano, dopo dici: "Tutto è relativo,"
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ma l' ironia e il dolor dicono invano che sei certo solo di esser vivo.
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Ma c'è ancor tempo per pensare, per maledire e per versare il vino,
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per pianger, ridere e giocare e il giorno sembra ormai così vicino,
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e il giorno sembra ormai così vicino,
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e il giorno sembra ormai così vicino,
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e il giorno sembra ormai così vicino...
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IL TEMA - L'ISOLA NON TROVATA
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Un anno è andato via della mia vita, già vedo danzar l' altro che passerà.
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Cantare il tempo andato sarà il mio tema perchè negli anni uguale sempre è il problema:
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e dirò sempre le stesse cose viste sotto mille angoli diversi,
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cercherò i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, i visi che si sono persi,
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canterò soltanto il tempo...
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Ed ora dove sei tu che sapevi ridare ai giorni e ai mesi un qualche senso.
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La giostra dei miei simboli fluisce uguale per trarre anche dal male qualche compenso:
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e dirò di pietre consumate, di città finite, morte sensazioni,
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racconterò le mie visioni spente di fantasmi e gente lungo le stagioni
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e canterò soltanto il tempo...
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E via, e via, e via parole vane che scivolano piane dalle chitarre
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e se ne vanno e vibrano, non resta niente, un suono che si sente e poi scompare...
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E sono qui sempre le stesse cose viste sotto mille angoli diversi,
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e cercherò i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, i visi che si sono persi,
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e canterò soltanto il tempo...
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L'UOMO - L'ISOLA NON TROVATA
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Senza l'ultima parola, frase saggia da citarsi,
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piegò il capo sul cuscino quasi per addormentarsi,
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senza un grido, senza un nome, senza motti, senza un suono,
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nè il rumore di battaglie, era morto un altro uomo,
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restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì,
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per dove non sapremo mai.
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mai, mai, mai, mai, mai...
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C' era buio nella stanza, di malato un greve odore
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e una lieve, pazza danza di mosconi in amore;
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lievi ronzan le preghiere, poi qualcuno se n'è accorto:
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si alzò atroce nella sera, solo un chiaro grido: "E' morto!"
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Restò solo qualcosa che volò
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nell' aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai
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mai, mai, mai, mai, mai...
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Svelti accorrono gli astanti: "Com'è morto?", "Com'è andata?"
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Sfrigolava ormai sui pianti la candela già bruciata;
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gli composero le braccia, si ravviò la rada chioma,
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ondeggiava sulla faccia del rosario la corona:
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restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai,
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mai, mai, mai, mai, mai...
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Si frugò dentro ai ricordi di una vita ormai finita,
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si guardò dentro ai cassetti colmi di carta ingiallita:
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"Questa foto è per la figlia." "L'orologio qui a chi tocca?"
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"Meglio gli chiudiate gli occhi." "Meglio chiudergli la bocca."
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Restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai
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mai, mai, mai, mai, mai...
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Si riuniscono i parenti, si rincorrono i ricordi,
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già si parla delle spese, già si senton pianti sordi:
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qualche spicciolo lasciato provocò parole accese
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che volarono sul letto e copriron le candele;
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restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai,
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mai, mai, mai, mai, mai...
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Uno schiaffo fa tacere anche i giochi dei bambini,
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son calate le serrande, neri sfilano i vicini.
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Le ghirlande hanno gettato la tristezza sulle scale,
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fra i parenti addolorati se ne scende il funerale,
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restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai,
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mai, mai, mai, mai, mai...
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Una vita: quante cose dice il prete in due parole;
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lo ringraziano gli astanti, via l'inverno, c'è già il sole,
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chiacchiere, risate lievi, vanno per il cimitero,
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restan fiori con le scritte, resta al vento un drappo nero,
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restò solo qualcosa che volò
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nell'aria calma e poi svanì
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per dove non sapremo mai,
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mai, mai, mai, mai, mai, mai...
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ASIA - L'ISOLA NON TROVATA
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Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza, la lenta, lieve brezza scivolava
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e piano poi portava, fischiando fra la rete, l' odore delle sete e della spezia.
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Leone di Venezia, Leone di San Marco, l' arma cristiana è al varco dell' Oriente:
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ai porti di ponente il mare ti ha portato i carichi di avorio e di broccato.
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Le vesti dei mercanti trasudano di ori, tesori immani portano le stive;
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si affacciano alle rive le colorate vele, fragranti di garofano e di pepe.
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Trasudano le schiene schiantate dal lavoro, son per la terra mirra, l' oro e incenso.
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Sembra che sia nel vento su fra la palma somma il grido del sudore e della gomma.
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E l' Asia par che dorma, ma sta sospesa in aria l' immensa, millenaria sua cultura:
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i bianchi e la natura non possono schiacciare i Buddha, i Chela, gli uomini ed il mare.
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Leone di San Marco, leone del profeta, ad est di Creta corre il tuo vangelo;
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si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano: la spada e non il libro hai nella mano.
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Terra di meraviglie, terra di grazie e mali, di mitici animali da bestiari;
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s' arriva dai santuari, fin sopra all' alta plancia, il fumo della gangia e dell'incenso.
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E quel profumo intenso è rotta di gabbiani, segno di vani simboli divini
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e gli uccelli marini additano col volo la strada del Katai per Marco Polo.
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L'ISOLANON TROVATA - L'ISOLA NON TROVATA
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ripresa nel finale dell' album:
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Appare, a volte, avvolta di foschia, magica e bella,
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ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via,
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tingendosi d'azzurro, color di lontananza...
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Il Re di Spagna fece vela cercando l'isola incantata...
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